Trapianto capelli: Si o no?

L’ intervento di trapianto dei capelli ha una storia lunga e per molti versi travagliata. Chi a seguito l’ evoluzione delle tecniche chirurgiche per correggere o per lo meno arginare la calvizie e gli effetti devastanti che questa può avere sulla personalità di chi ne è affetto, si riccorderà sicuramente di alcuni approcci chirurgici del passato che – sebbene tecnicamente riusciti – non rappresentavano di fatto una vera soluzione.

I due interventi anti calvizie del passato erano la rotazione del lembo e la riduzione dello scalpo. Entrambi erano caratterizzati da una alta invasività e dal fatto di lasciare cicatrici molto importanti. L’ effetto estetico risultante era mediocre o negativo e quindi il paziente si trovava con un intervento tecnicamente riuscito che però riduceva l’autostima del paziente vista la scarsa qualità estetica del risultato.

Con l’ avvento del trapianto dei capelli arcaico purtroppo le cose non sono migliorate. Infatti questo era caratterizzato dal prelievo di una porzione di cuoi cappelluto dalla nuca (segmento di tecnica ancora in uso ma in forte diminuzione), dalla sezione di questo in isole ed il successivo impianto nella zona ricevente. Oltre alla cicatrice residua nella parte posteriore che attualmente non è proprio gradita dal paziente, il risultato estetico era molto negativo per il così detto “effetto bambola”.

L’ evoluzione della tecnica ha permesso con le ultime innovazioni (tipo HSD) di prelevare dalla zona donatrice un capello alla volta o meglio una unità follicolare alla volta. Questa può  successivamente essere reimpiantata nella zona affetta da calvizie senza svelare necessariamente la mano del chirurgo. Ovviamente con questa tecnica non ci sono cicatrici residue ma comunque deve essere ben attuata per ottenere il risultato desiderato.

Allora trapianto sì o no?  

Con le nuove tecniche si potrebbe dire incondizionatamente sì! Ed invece no! Il trapianto di capelli a singole unità follicolari offrono la possibilità di spostare i capelli da una parte della testa ad un’ altra. Spostare e non creare nuovi capelli. Deve essere chiaro al paziente che il numero di capelli presenti nella testa è quello e rimarrà quello. L’ intervento ha lo scopo di ridistribuire i capelli in maniera tale da nascondere la calvizie. Dipendendo dall’ampiezza della zona diradata o calva si potrà ottenere una densità più o meno importante. Le aspettative del paziente sono fondamentali per raggiungere un buon grado di gradimento. Queste devono essere realistiche anche in relazione alla specifica calvizie e qualità della zona donatrice.